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Il rapporto tra le politiche economica e monetaria dell’Unione

I poteri dell'UE sono molto diversi nella politica economica e nella politica monetaria. Questa è una diretta conseguenza del riparto di competenze stabilito dai Trattati a partire da Maastricht. Anche gli strumenti a disposizione delle istituzioni dell'UE per le due politiche sono sostanzialmente diversi. Tuttavia, è emersa una complessa interazione tra i due pilastri dell'Unione economica e monetaria a causa del processo di arricchimento subito dalla politica economica dopo la crisi del 2008 e del ricorso della BCE a strumenti innovativi. Parallelamente, è emersa una crescente ondata di critiche in merito al presunto sconfinamento da parte dell'UE e delle sue istituzioni delle rispettive competenze, in diverse occasioni e in relazione a varie azioni, sia in ambito di politica economica che di politica monetaria. L’intenso e rapido esercizio di azioni inedite volte a contenere le ripercussioni economiche e sociali causate dalla pandemia e per favorire una ripresa economica assolutamente necessaria, aumenta il grado di complessità dello scenario descritto. Ministero dell'Università e della Ricerca MUR - BANDO 2020 La progressiva “comunitarizzazione” delle politiche economiche, infatti, non passa solo attraverso misure non convenzionali della BCE, ma anche attraverso la progressiva definizione di obiettivi economici a livello europeo. La pietra angolare del nuovo approccio dell'Unione per contrastare le implicazioni economiche e sociali della pandemia è il pacchetto di misure proposto dalla Commissione, denominato Next Generation EU. Tecnicamente, quest'ultimo è uno strumento di recupero temporaneo. Tuttavia, ci si può aspettare che svolgerà un ruolo cruciale per tutto il quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Tra gli elementi innovativi di questo strumento, uno dei più eclatanti è la possibilità per la Commissione di reperire risorse sul mercato attraverso l'emissione di obbligazioni, garantite dal bilancio comunitario. A sua volta, quest'ultima è rafforzata grazie all'introduzione di nuove risorse proprie. Dal lato della spesa, Next Generation EU è costituito da una serie di fondi (modellati sui fondi strutturali esistenti) che comportano il trasferimento di risorse agli Stati membri, sotto forma di prestiti o fondi a fondo perduto, consentendo loro di introdurre alcune specifiche riforme economiche. I fondi sono estremamente eterogenei. Includono il Recovery and Resilience Facility (RRF), che comprende la parte principale (672 miliardi di euro); ReactEU (47,5 miliardi); e poi altri fondi di minore impatto economico: Horizon Europe; InvestEU; Sviluppo rurale; Just Transition Fund (JTF), concepito per facilitare la transizione verde dell'industria tradizionale al fine di fornire una sorta di aiuto economico e consentire la riallocazione dei lavoratori; RescEU. 

 

Unità responsabile dell’area di ricerca: Università di Macerata

Ultimo aggiornamento

05.08.2023

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